La “Rivoluzione dei Garofani”. Fine dittatura portoghese

Sinossi

Molti avranno già sentito parlare della cosiddetta “Rivoluzione dei Garofani”. Una rivolta gestita esclusivamente dai militari che riuscì a riportare la democrazia in Portogallo. Il garofano divenne il simbolo  che inneggia alla pace e alla libertà. Non è infatti un caso se anni dopo lo troveremo tra i simboli del Partito Socialista Italiano. La dittatura oppresse la popolazione portoghese dal 1926 al 1974. Quarantotto anni. Una tra le tirannie più longeve della storia moderna. Aveva l’appoggio dell’alta borghesia cittadina, dei latifondisti, delle forze armate e degli ambienti più retrivi della Chiesa cattolica. Sembrava che difficilmente potesse avere termine anche perché, con l’ingresso del Portogallo nella NATO, aveva praticamente ottenuto una legittimazione internazionale. Ecco che la Storia volle invece dimostrare quanto possa essere imprevedibile. La dittatura crollò in modo inesorabile in appena 23 ore:

  • Venti minuti dopo la mezzanotte (00:20) una delle più seguite stazioni radio portoghesi trasmise la canzone Grândola, Vila Morena”. Una canzone che era stata proibita dal regime perché faceva riferimento alla solidarietà tra i lavoratori. Quindi giudicata sovversiva. Quella canzone era il segnale convenuto affinché i militari in ascolto dessero inizio alla rivolta. Giovani ufficiali, in massima parte tenenti e capitani, svegliarono le truppe per un’adunata nel cortile delle caserme. Qui li arringarono per richiedere la loro collaborazione nell’abbattere la dittatura. L’adesione fu altissima e si mossero per occupare i centri del potere.
  • 23:20 dello stesso giorno. Veniva approvata la legge che decretava la destituzione del presidente della repubblica e del primo ministro; la dissoluzione del partito unico e della polizia politica; lo scioglimento di tutte le associazioni di regime. Il Portogallo, ancora molto confuso, era divenuto una democrazia.

Alcuni anni prima una sedia a sdraio aveva deciso che la vita del fondatore di quella dittatura, Antonio Salazar, dovesse avere termine. Il 25 aprile del 1974 la determinazione di giovani militari mise fine definitivamente, in sole 23 ore, alla tirannia retta da Marcelo Caetano.

 

La dittatura

La dittatura  trasse origine con il golpe del 28 maggio 1926, che mise fine a un periodo breve e tormentato della democrazia portoghese. Nel 1933  con l’approvazione di una nuova Costituzione basata sugli ideali fascisti,  Antonio de Oliveira Salazar instaurò il regime dell’ Estado Novo. Di orientamento fanaticamente cattolico. E’ particolare infatti che Salazar si mantenne casto per tutta vita, reputando il soddisfacimento dei piaceri sessuali come un peccato  gravissimo. Durante il suo governo impose tasse e tagliò drasticamente  le spese sociali, senza badare a costi umani. Il Portogallo di Salazar imponeva  un solo partito: la Unione nazionale, partito di ispirazione nazionalista , anti- socialista e  fascista.

La libertà politica era fortemente limitata, le elezioni  caratterizzate da brogli e altre irregolarità. Il regime manteneva uno stretto controllo sulle attività dei cittadini attraverso la polizia politica PIDE  (Polícia Internacional e de Defesa do Estado)che perseguitava gli oppositori, spesso arbitrariamente arrestati, torturati  e uccisi. La PIDE è considerata da molti studiosi come una delle polizie segrete più funzionali mai create. Grazie a un gran numero di informatori e agenti sotto copertura sparsi per tutto il paese la PIDE incoraggiava i cittadini a denunciare ogni tipo di attività sospetta. Attraverso l’uso di incentivi economici e promesse di ascesa sociale. A causa della memoria degli abusi compiuti dalla PIDE la repubblica portoghese, con il ritorno della democrazia, non si dotò per circa un decennio di un proprio servizio segreto.

Sconfinata era l’ammirazione di Antonio Salazar nei confronti dei tiranni Adolf Hitler e Benito Mussolini.Salazar, infatti, diede istruzioni esplicite ai propri ambasciatori di limitare la concessione dei visti agli ebrei che volevano fuggire dalle persecuzioni naziste . Eppure durante l’estate del 1940 Atistides de Sousa Mendes, l’eroico console portoghese a Bordeaux,  concesse visti ad un gran numero di ebrei, salvandoli così dalla Shoah. Salazar lo rimosse dalle sue funzioni e confiscò ogni suo bene in modo che morisse nella più disperata miseria. Ad aiutare economicamente il coraggiosissimo console furono la comunità ebraica di Lisbona e alcuni esponenti dell’ordine Francescano. Nel 1945,  quando fu annunciata la morte di Adolf Hitler , Salazar fece esporre le bandiere a lutto in tutto il Portogallo.

Presumo che molti abbiano letto il libro di Antonio TabucchiSostiene Pereira”, oppure abbiano visto il film che ne è stato tratto e che ha come protagonista un insuperabile Marcello Mastroianni. In quest’opera, ambientata  nella dittatura Salazariana degli anni Trenta, si vede come un tranquillo e anziano giornalista trova il modo per opporsi al regime e, tramite un ingegnoso stratagemma, far sì che il suo giornale pubblichi un notizia in cui denuncia la violenza della polizia politica: https://www.youtube.com/watch?v=lOAfSyeBa9Q

 

 

 

Rivolta

All’inizio degli anni settanta alcuni ufficiali subalterni, la maggior parte con il grado di capitano, con idee politiche di sinistra  e contrari alla politica governativa, diedero vita al Movimento clandestino dei Capitani (Movimento dos Capitães).

Oltre alla dittatura era particolarmente invisa la guerra coloniale. La quale obbligava le forze armate a condurre una lotta sanguinosissima contro i ribelli che rivendicavano l’indipendenza del Mozambico, dell’Angola, della Guinea-Bissau e di Capo Verde. I giovani portoghesi erano impegnati in un servizio militare della durata di quattro anni, volto a incrementare il numero di truppe impegnate nei combattimenti.

I giovani ufficiali pianificarono la rivolta per il 25 aprile del 1974. Le fasi salienti furono le seguenti:

 

00:20Radio Renascença trasmette la canzone proibita “Grândola, Vila Morena”. È il segnale di inizio delle operazioni militari. Con l’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime e l’occupazione di luoghi strategici, come l’aeroporto di Lisbona e la  prigione politica di Peniche. A questo link su youtube è possibile sentire la canzone: https://www.youtube.com/watch?v=gaLWqy4e7ls

04:20 – I militari ribelli annunciano, attraverso un comunicato radio, il golpe e concludono l’occupazione dell’aeroporto di Lisbona.

05:45 – Truppe ribelli al comando del capitano Salgueiro Maia   pongono sotto assedio le sedi ministeriali.

06:00 – Un plotone fedele al dittatore giunge per affrontare i ribelli ma si unisce a loro.

09:00 – La  fregata Gago Coutinho, riceve l’ordine di posizionarsi davanti a Lisbona. e di aprire il fuoco contro i ribelli. Ma i marinai e i giovani ufficiali si rifiutano di obbedire.

09:35  –  Arrivano nel centro di Lisbona di forze leali al governo, comandate dal risoluto e bellicoso brigadiere generale Junqueira dos Reis. Gli ufficiali subalterni e i suoi soldati si rifiutano di aprire il fuoco contro i loro commilitoni. Assume quindi il comando di altre forze e  ordina di sparare sul tenente ribelle Alfredo Assunção, inviato per trattare, ma i soldati disobbediscono nuovamente.

16:30 – Il dittatore Marcelo Caetano si arrende ai militari ribelli.

21:00 – La polizia politica, rimasta l’unica forza fedele alla dittatura, apre il fuoco sulla folla attorno al proprio quartier generale, uccidendo quattro civili e ferendone quarantacinque. Si arrende in seguito all’intervento di marinai che sono scesi dalle navi portando con sé l’armamento individuale.

22:00 – I paracadutisti   ribelli costringono alla resa le ultime unità della polizia politica che presidiavano le prigioni.

23:20 –  Vengono destituiti il presidente della repubblica, il primo ministro e i governatori delle province. Vengono dichiarate dissolte il partito  unico e le associazioni di regime.

La più longeva dittatura d’Europa è collassata in appena 23 ore. Un ruolo determinante lo hanno avuto le forze armate. Opponendosi ad aprire il fuoco tra di loro hanno reso vano ogni tentativo della dittatura di resistere alla sua caduta.

Un ruolo quasi leggendario lo assume il capitano Salgueiro Maia. Sventolando un fazzoletto bianco invita i soldati fedeli al regime a cambiare schieramento. Questi abbassano le armi e si uniscono a lui. A questo link vi è un trailer del film “Capitani d’Aprile”, particolarmente avvincente a partire dal  (3:50):https://www.youtube.com/watch?v=6HIJcakH6_I

Al capitano Maia, nel Portogallo democratico, venne offerta  una prestigiosa carica politica. La rifiutò affermando che il suo unico interesse era un Portogallo libero. Continuò la carriere militare, come un normale  ufficiale, e adottò due bambini. Poi, a solo 47 anni, un spietata malattia lo accompagnò nella terra degli eroi.

 

Capitano Salgueiro Maia
Capitano Salgueiro Maia

 

 

Quella rivolta passò alla storia come “Rivoluzione dei Garofani” (Revolução dos Cravos). I soldati ribelli avevano infilato dei garofani nei loro fucili per far intendere, sia ai civili che ai militari ancora fedeli al regime, che non avevano alcuna intenzione aggressiva. Questo gesto trasse origine da una cameriera: Celeste Caeiro. Quel giorno il suo datore di lavoro aveva addobbato il proprio ristorante con dei garofani per  festeggiare l’apertura. M quando vide il dispiegamento dei militari nelle strade capì che avrebbe dovuto mantenere chiuso il proprio esercizio. Pertanto disse alla propria cameriera, Celeste, di prendere tutti quei garofani e di portarseli a casa. Lungo la strada un militare ribelle le chiese se avesse una sigaretta da offrirgli. La donna non fumando rispose che poteva offrirgli solo dei fiori a lui e ai suoi commilitoni. Così fece. I soldati cominciarono a ornare le loro armi con quei fiori seguiti, man mano, dagli altri reparti. Erano iniziato la “Rivoluzione di Garofani”.

 

Bibliografia e Filmografia di riferimento

“Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi

“Sostiene Pereira” film di Roberto Faenza

“Capitani d’Aprile” un film di Maria De Medeiros

 

 

 

 

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